Reflusso nei bambini

reflusso nei bambini Il reflusso nei bambini è un problema che fa la sua comparsa nei primi mesi di vita, ma che può perdurare in alcuni casi anche fino al ai due anni.

Si tratta di un disturbo provocato dalla risalita, attraverso l’esofago, del cibo presente a livello gastrico, che non viene trattenuto dall’organo a causa dell’immaturità della valvola gastroesofagea (cardias).

Questo reflusso gastrico, che è tipico soprattutto nei primi 3-10 mesi di vita, è normale, ma in alcuni casi può causare complicazioni di varia intensità, ed essere accompagnato da episodi di vomito, disappetenza e  perdita di peso.

Nei casi in cui il bambino tenda a rigurgitare non soltanto gli alimenti, ma anche i succhi gastrici, si parla di reflusso acido.

Circa il 50% dei bambini può venire colpito, entro il terzo mese di vita, da questo problema, che normalmente regredisce in maniera spontanea e senza nessun intervento terapeutico.

Vedi anche terapia per reflusso.

Tipologia di reflusso nei bambini

In realtà, anche se quando si parla di reflusso di solito si intende quello gastroesofageo, esistono due differenti tipologie di reflusso nei bambini, e precisamente:

Reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo, come dicevamo, consiste nella risalita del cibo parzialmente digerito (e quindi mescolato ai succhi gastrici) che dallo stomaco si dirige verso il cavo orale attraverso l’esofago.

Il disturbo insorge se la valvola che collega lo stomaco all’esofago non si è ancora sviluppata completamente, e pertanto non è in grado di sigillare lo stomaco durante la digestione. Quando questo accade, l’acido dei succhi gastrici irrita le mucose dell’esofago, causando una sensazione di bruciore.

Le cause del reflusso, tuttavia, possono essere collegate anche:

  • alla dieta liquida (a base di latte materno) dei neonati.
  • Alla formazione di bolle d’aria a livello gastrico (aerofagia): molti bambini mangiano troppo velocemente e di conseguenza introducono aria che viene deglutita insieme ai nutrienti, contribuendo a spingere verso l’alto il bolo.
  • A un’eccessiva quantità di cibo, in quanto lo stomaco del bambino non è ancora del tutto sviluppato e quindi le sue dimensioni sono ridotte (e inadeguate a contenere troppi alimenti).

Di norma questo problema è transitorio e può essere tenuto sotto controllo seguendo alcuni accorgimenti di dieta (pasti poco abbondanti) o comportamentali (come mantenere il bambino in posizione verticale per alcuni minuti dopo il pasto).

Tuttavia, in alcuni casi sporadici, il reflusso può dipendere da patologie in atto, tra cui la gastroenterite allergica (infiammazione delle mucose dello stomaco), l’esofagite eosinofila (un’infiammazione dell’esofago) oppure il restringimento del tratto pilorico dello stomaco (molto raro nei bambini).

Vedi anche problemi di stomaco con reflusso ed esofagite da reflusso.

Reflusso vescicouretrale

Completamente differente da quello gastroesofageo, il reflusso vescicouretrale, che colpisce una percentuale del 1-3% dei bambini, consiste nella risalita del liquido minzionale dalla vescica verso le alte vie urinarie.

Questo problema aumenta molto la sua incidenza in bambini colpiti da infezioni renali, raggiungendo una percentuale del 30-40%.

Il reflusso vescicouretrale (RVU) è solitamente dovuto a difetti congeniti nella vescica o nell’uretra. Sotto ai due anni di età, la malattia spesso si presenta in associazione a infezioni febbrili delle vie urinarie. Nella maggioranza dei casi, comunque, il RVU viene diagnosticato in seguito a un’infezione renale.

Se scoperto tempestivamente, il disturbo non provoca danni ai reni, mentre, se complicato da infezioni, può causare lesioni agli organi emuntori.

La terapia consigliata per RVU è piuttosto controversa, poiché la malattia tende a guarire spontaneamente in una percentuale piuttosto elevata di pazienti. Nel reflusso di grado intermedio, le guarigioni spontanee si aggirano sul 50%, mentre solo nei casi gravi è indispensabile intervenire con trattamenti chirurgici.

Sintomi

Sintomi del reflusso gastroesofageo

Nei piccoli pazienti affetti da reflusso gastroesofageo i sintomi più caratteristici sono:

  • rigurgiti frequenti e abbondanti;
  • vomito abituale;
  • tosse dopo il pasto;
  • dolori addominali;
  • bruciore retrosternale;
  • acidità in bocca;
  • alito cattivo;
  • difficoltà nella deglutizione.

Tosse

Uno dei segnali meno sospettabili di reflusso è la tosse cronica, che insorge solitamente dopo i pasti, e che è accompagnata da sibili laringei.

Nei casi più gravi, quando il reflusso si correla a un ritardo neuro-motorio, possono insorgere polmoniti ab ingestis (da materiali ingeriti). In queste situazioni il bambino può aspirare il cibo refluito dalla faringe, che entra così nelle vie aeree superiori, per poi passare ai bronchi e polmoni.

Sintomi del reflusso vescicouretrale

Il reflusso vescisouretrale provoca sintomi soltanto se è associato a infezioni delle vie urinarie, responsabili di:

  • episodi febbrili;
  • dolori addominali;
  • dolore alla schiena;
  • aumento della frequenza minzionale;
  • bruciore durante la minzione.

Per formulare una diagnosi corretta, di solito è necessario sottoporre il paziente a un’ecografia addominale, indicata quando si ripetono frequenti infezioni delle vie urinarie con febbre alta.

Vedi anche dolore da reflusso.

Negli anni

Il reflusso gastroesofageo nei bambini è piuttosto frequente dalla nascita fino a 12-18 mesi, periodo dopo il quale, di solito, regredisce spontaneamente e senza lasciare conseguenze.

2 anni

In alcuni casi il problema persiste fino a 2 anni e oltre: in questi casi bisogna valutare se sono presenti anomalie anatomiche del canale esofageo, oppure se la valvola cardias non si è sviluppata normalmente.

In tali condizioni, il paziente deve seguire una specifica dieta per il reflusso.

Tra i rimedi consigliati, vi sono anche l’esclusione dall’alimentazione di alcuni cibi (spezie, carne piccante, salumi affumicati, caffè, cioccolato, agrumi e aceto), il mantenimento di una postura eretta dopo i pasti (per almeno 1 ora) e l’eventuale assunzione di farmaci procinetici e anti-acidi (solo in alcuni casi, da valutare con il pediatra curante).

Vedi anche cibi anti reflusso e caffè d’orzo per il reflusso.

5 anni

Se il disturbo non si risolve e continua a interessare il bambino dai 5 ai 10 anni, per un numero limitato di casi diventa necessario intervenire chirurgicamente, per ripristinare il fisiologico funzionamento della valvola gastroesofagea.

Vedi anche reflusso nei neonati.