Durata del reflusso

durata del reflusso Trattandosi di un disturbo legato ai pasti, il reflusso è un problema che tende a presentarsi spesso e con regolarità in chi ne soffre. Al contempo, però, la durata dei suoi sintomi, per singolo episodio, è in genere piuttosto ridotta. Parliamo di bruciori, rigurgiti acidi e altri sintomi della durata approssimativa di 10-15 minuti.

Se la durata di questa sintomatologia aumentasse in modo notevole, significherebbe che il reflusso è peggiorato, trasformandosi in una vera e propria malattia dell’apparato gastroenterico: in questi casi si consiglia di rivolgersi a uno specialista, che possa modulare la vostra terapia o approfondire la situazione con altre indagini strumentali.

Tipologia di disturbo

Parlando di reflusso, normalmente si fa riferimento a quello gastroesofageo, che prevede la risalita di materiale gastrico (cibo e succhi gastrici) dallo stomaco all’esofago, a causa di un malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore.

Il funzionamento di questo sfintere può essere compromesso da cattive abitudini nello stile di vita, stress, abuso di alcol e fumo, assunzione di farmaci, una dieta non equilibrata.

Esistono, però, anche altri tipi di reflusso:

  • il reflusso laringofaringeo, che di solito ha le stesse cause di quello gastroesofageo;
  • il reflusso biliare, che invece ha cause differenti, e fa riferimento a una risalita di bile dal duodeno allo stomaco.

Vedi anche medicinali per il reflusso.

Reflusso laringofaringeo

Per reflusso laringofaringeo si intende quel reflusso in cui il materiale gastrico acido dallo stomaco risale l’esofago fino a giungere alla faringe e infine alla laringe: qui, l’eccessiva acidità prodotta potrà determinare delle lesioni agli epiteli, causando infiammazione e forte mal di gola, con l’alto rischio di sovra-infezioni batteriche, che potrebbero determinare laringo-faringiti e anche otite media.

Questa tipologia di reflusso si verifica a seguito di rigurgiti acidi particolarmente violenti causati, nella maggior parte dei casi, da una perdita di tono muscolare a livello dell’ultimo tratto dell’esofago e dello sfintere esofageo superiore, o talvolta anche da un’ernia iatale.

In questi casi, gli attacchi di reflusso sono più intensi e la loro durata è più estesa.

Vedi anche dieta per ernia iatale e reflusso.

Tosse

La tosse, quando non riguarda l’albero respiratorio, è un sintomo che si riferisce a un processo infettivo che si sviluppa fondamentalmente a livello laringofaringeo: nel momento in cui gli epiteli subiscono un processo infiammatorio, dovuto ad esempio al freddo, oppure a materiale acido che risale dallo stomaco (come nel caso del reflusso laringofaringeo), i batteri prendono il sopravvento sulla mucosa e sviluppano un’infezione, con conseguente comparsa di muco purulento e tosse.

Reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è un disturbo cronico che si manifesta con bruciori di breve durata a livello della regione retrosternale, la stessa che viene interessata dalle algie cardiache. Questo avviene perché il materiale gastrico presente all’interno dello stomaco risale il cardias e si riversa nell’esofago, facendo un percorso “inverso” rispetto a quello della deglutizione.

Poiché il contenuto gastrico è ricco di acido cloridrico, una volta che questo si riversa tra le pareti dell’esofago ne irrita le mucose, e provoca una forte sensazione di bruciore: come sintomatologia aggiuntiva a quella gastrica, dunque, potremmo anche osservare delle extrasistoli, tachicardia, singhiozzo, ma anche otite media e laringite cronica.

Nonostante la grande variabilità dei sintomi, essi sono sporadici, e il reflusso gastroesofageo è in sé e per sé un disturbo di breve durata, associato alla digestione. Per quanto possa essere fastidioso e a tratti invalidante, è una patologia che si riesce a gestire serenamente mediante la dieta o farmaci da banco (anti-acidi).

Se invece la durata dei sintomi del reflusso dovesse prolungarsi eccessivamente oltre i 10 – 15 minuti, si consiglia di rivolgersi a un gastroenterologo o al proprio medico di fiducia, che potrà richiedere delle indagini strumentali più approfondite, in modo da verificare che il reflusso non abbia assunto forma patologica, e che non ci siano correlazioni con altre patologie.

Vedi anche problemi di stomaco con reflusso.